Domanda:
Salve,
secondo te tra un sensore CCD e uno CMOS qual è il migliore e perché?
Grazie
Fabio
Risposta:
Salve Fabio,
il confronto fra queste due tecnologie è sostanzialmente uguale a quello che si potrebbe fare fra le mele e le pere: tutte e due sono buone, infatti le ditte costruiscono ancora entrambi i prodotti. La tecnologia CCD e la CMOS sono differenti e non è scontato fare dei paragoni, visto che ciascuna ha proprietà diverse dall’altra. Di solito il mercato, orientato sulle aspettative ed esigenze degli utenti, mette in rilievo i benefici dalle due tecnologie evidenziando la superiorità dell’una rispetto all’altra, ma entrambe sono in grado di convertire la luce in carica elettrica e di processarla sotto forma di segnale elettrico in modalità analogica.
Per quanto riguarda il sensore CCD, ciascun pixel viene trasferito su un certo numero di nodi, per poi essere trasformato in un valore di tensione a sua volta registrato e trasmesso in versione analogica al resto della telecamera. Per ciò che concerne invece il sensore CMOS, ciascun pixel presenta una propria conversione della carica; inoltre il rilevatore stesso è dotato di un amplificatore del segnale, di un correttore dei rumori e di un circuito per la digitalizzazione, per cui l’uscita è già in modalità digitale. Anche se entrambe le tecnologie sono state sviluppate durante lo stesso periodo (ovvero tra gli anni ‘60 e ’70), il mercato è riuscito a produrre fin da subito dei sensori CCD con ottime risoluzioni, il che ha stabilito la scelta della tipologia di sensore più diffuso nel corso dell’ultimo decennio.
C’è da dire che le due tecnologie garantiscono buone prestazioni in fatto di immagini: il CCD è ancora parecchio usato, specialmente in quei campi in cui c’è bisogno di un’alta qualità delle immagini a dispetto della grande dimensione del sensore. Invece il CMOS è più gradito nei settori in cui occorre riscontrare dei consumi ridotti e delle piccole dimensioni. In tutto questo, a dispetto di quanto appena detto, attualmente il mercato ha installato sensori CCD in ambiti in cui viene richiesta una dimensione limitata ed elevata qualità, ed ha installato sensori CMOS dove è chiesta alta qualità senza problematiche legate alla dimensione (segno che non sempre il mercato influenza l’industria di massa, come in questo caso che è avvenuto esattamente il contrario).
Aspetto da non sottovalutare in questa analisi è che la produzione dei chip CCD è più accessibile dal punto di vista economico rispetto a quella dei CMOS. I sensori CCD e CMOS restano dunque complementari: l’opzione tra l’uno o l’altro, pertanto, continua a derivare più dalle applicazioni e da chi vende che dalla tecnologia impiegata. Nell’ambito dei suoi dispositivi della videosorveglianza, sfrutta tutte e due le tecnologie: CCD per rispondere al vasto mercato dei rilevatori per le videocamere a circuito chiuso, e CMOS per le tecnologie di ultima generazione come le IP camera, il tutto per tenere elevata la qualità d’immagine, per garantire una tecnica avanzata e proporre ai consumatori dei prezzi vantaggiosi.
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