Sensore PIR

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I sensori d’antifurto, detti anche rilevatori, rappresentano gli occhi dell’impianto di allarme, poiché la loro funzione principale è quella di rilevare la presenza di un intruso all’interno dell’ambiente da loro monitorato. Il loro impiego è estremamente versatile, in quanto possono essere installati sia in ambiente interno che esterno, nelle camere di un’abitazione, nei locali di un ufficio, di una azienda, di un capannone, si un’attività commerciale e così via. I sensori hanno il compito di percepire i movimenti ed il calore emessi dai corpi o dagli oggetti all’interno di un’area specifica e di inviare un segnale d’allarme direttamente alla centrale, che a sua volta, dopo aver elaborato la segnalazione, fa partire l’allarme attraverso la sirena posta all’esterno. È fondamentale, per ottenere un funzionamento ottimale e duraturo, scegliere i sensori adatti alle proprie specifiche necessità di sicurezza, installarli nei punti giusti ed occuparsi della loro manutenzione in modo regolare, per far sì che possano lavorare sempre al meglio evitando la manifestazione dei fastidiosi falsi allarmi.

Oggi con questo articolo approfondiremo caratteristiche e funzioni dei sensori PIR (acronimo di Passive InfraRed), detti anche piroelettrici: la radiazione infrarossa, ovvero la tecnologia che viene impiegata dai rilevatori PIR, è una radiazione elettromagnetica con una frequenza ben circoscritta (ossia da 300 GHz a 428 THz). Si può sfruttare questo tipo di tecnologia poiché qualsiasi corpo sul nostro pianeta eroga radiazioni infrarosse più o meno intense, e qui entrano in gioco i sensori PIR, capaci di rilevarle. A questo punto c’è una considerazione da fare, poiché le radiazioni elettromagnetiche, come molti sapranno, possono essere inquinate da altri tipi di emissioni che caratterizzano l’ambiente, come ad esempio le radiazioni dei telefoni cellulari, dei modem, dei ripetitori tv e così via. Ed è in questo contesto che l’elettronica dei sensori risulta innovativa e risolutiva, in quanto è in grado di convertire in forma digitale le rilevazioni analogiche elaborate, confrontandole con altre rilevazioni presenti nella libreria del processore. I dati contenuti nella libreria, dunque, consentono a questi dispositivi di comprendere se quella appena rilevata è una radiazione che deve far partire l’allarme oppure no.

In commercio i sensori PIR sono molto diffusi ed apprezzati, e vengono impiegati nelle situazioni più disparate: ad esempio, vengono utilizzati per le rilevazioni negli ascensori, nei sistemi automatizzati di illuminazione ed ovviamente nell’ambito degli impianti di antifurto. Tra i vantaggi presentano prezzi accessibili e piccole dimensioni, tra i 2 e i 20 cm; certamente, per le caratteristiche sopra elencate, questa tipologia di sensore deve essere tarato ed installato con attenzione, altrimenti si rischia di incorrere nei falsi allarmi, per esempio causati da: animali domestici; sorgenti di calore; luce solare diretta; oggetti in movimento come gli orologi a pendolo, le tende spostate dal vento ecc. Per evitare i falsi allarmi dovuti agli animali, sono disponibili i sensori “Pet friendly”, capaci di discernere la massa corporea di un animale di piccola taglia (massimo 30 chili) da quella più massiccia di un essere umano. Anche i sensori a doppia tecnologia (infrarossi + microonde) sono un’ottima soluzione per impedire l’odioso fenomeno dei falsi allarmi.

 



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