Ecco un breve intervento sulla compressione e sui limiti di banda legati alla videosorveglianza.
L’MPEG4 è un formato video standardizzato nel 1999, capace di contenere oggetti multimediali – testi, immagini, animazioni, ecc – che si possono sincronizzare così da creare una presentazione interattiva.
E’ interessante come l’MPEG4 si possa scomporre in un insieme di oggetti da poter associare a uno schema di compressione diverso.
I principali vantaggi di un MPEG4 sono la qualità dei video, la compressione e la scarsa banda necessaria per un singolo canale.
L’H.264, anche conosciuto col nome di MPEG4-AVC, è frutto del lavoro di due commissioni internazionali che si occupano di video – l’ITU-T (International Telecommunication Union) e l’ISO-MPEG (International Standards Organization-MPEG). Questa modalità di compressione porta con sè vantaggi notevoli, come:
- la divisione in macroblocchi con approccio adattativo e flessibile;
- la presenza di un filtraggio integrato;
- l’uso mirato della predizione;
- la codifica entropica adattativa.
Lo svantaggio sta solo nel carico computazionale, molto alto sia per la codifica che per la decofica del video.
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