Ideare, realizzare ed installare un impianto di videosorveglianza di tipo analogico presuppone, ovviamente, anche la messa in posa dei fili, ed è proprio a questo punto che si crea un bivio di fronte all’utente riguardo la scelta tra due differenti tipologie, ovvero i classici cavi coassiali RG59 o i cavi in versione UTP CAT5. Vediamo ora di capire insieme, attraverso questo articolo, quali sono le funzionalità di entrambi i cavi e quali sono le circostanze nelle quali è preferibile utilizzare l’uno e quelli in cui, al contrario, è consigliabile usare l’altro tipo di cavo.
Il tradizionale cavo coassiale RG59 è stato per moltissimi anni la scelta degli impianti di trasmissione video. Tale cavo è rappresentato da un conduttore, generalmente di rame, il quale viene attorniato da un dielettrico in polietilene. Questo cavo può essere spesso sottoposto alle interferenze, pertanto viene preventivamente schermato attraverso una treccia in metallo o in lamina che lo difende dalle EMI, ovvero le interferenze elettromagnetiche.
Il cavo denominato UTP (ossia Unshielded Twisted Pair), indicato anche con il termine CAT5, è giunto da poco tempo nel campo delle TVCC, ma non è di certo una novità nel settore delle reti strutturate (per esempio le LAN). Parliamo di una coppia di fili in rame isolati ed avvolti reciprocamente per rendere superiore la qualità della trasmissione dati. In questo contesto, l’avvolgimento dei cavi produce dei risultati positivi, come ad esempio la diminuzione della diafonia e la salvaguardia dalle interferenze.
Dopo questa introduzione sulle caratteristiche delle due tipologie di cavi e sulle loro differenze sostanziali, andiamo ora ad approfondirne sia i vantaggi che gli svantaggi che ne possono indurre la scelta o meno al momento dell’acquisto. Il modello RG59 è senza ombra di dubbio una opzione efficiente e funzionale per quanto concerne le distanze corte, ovvero fino ai 450 metri circa, in quanto il cavo non soffre di attenuazioni tali da invalidare le prestazioni, e reagisce in maniera ottimale alle interferenze elettromagnetiche.
Il modello CAT5, da parte sua, possiede il notevole vantaggio di non essere soggetto a problematiche di attenuazione del segnale se non quando ci sono distanze lunghissime che vanno oltre il chilometro. Il suo prezzo, inoltre, rappresenta un altro vantaggio come lo è anche la semplicità nella fase di installazione. Al contempo, però, il cavo CAT5 necessita di supporti di conversione come i video Balun, mentre le telecamere PTZ hanno bisogno di un cavo specifico per essere gestite da remoto, laddove al contrario con il cavo coassiale non c’è bisogno dell’utilizzo di un altro cavo per i comandi a distanza.
Riassumendo, per quanto riguarda le distanze fino a 450 metri, la scelta ottimale è rappresentata dal cavo RG59, sia per i prezzi che per il tipo di prestazioni; d’altra parte, però, il cavo CAT5 è l’opzione migliore per le telecamere di rete IP (Internet Protocol) e le reti strutturate LAN. In più, se si superano i 450 metri, e nonostante il fatto che in questo caso si renda necessario l’acquisto di ulteriori supporti di conversione come specificato sopra, resta in tutti i casi più accessibile a livello economico e non dà problemi che riguardano l’attenuazione del segnale trasmesso.
8 Gennaio 2019 at 01:54
Cat5 tutta la vita, sarà anche più vecchio ma è molto affidabile e meno costoso che non guasta!
9 Febbraio 2019 at 12:27
Sottoporrò questo articolo al mio ragazzo, era alla ricerca di informazioni di questo tipo grazie!