Costi dei componenti di un sistema d’allarme

4.6/5 - (2 votes)

Generalmente, nel momento in cui si sceglie di installare un sistema d’allarme per la propria abitazione, si fa attenzione soltanto al prezzo, tralasciando fattori importantissimi sul funzionamento, sugli apparecchi e sui materiali usati. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza, si possono trovare dispositivi economici di qualità, ma occhio perché di frequente un costo troppo irrisorio può essere sinonimo di scarsa garanzia. I più diffusi impianti di sicurezza per l’abitazione rispondono a tre fasce di prezzo: vi sono i sistemi d’allarme economici, di fascia media e quelli professionali.

Attualmente risulta abbastanza inutile fare differenze fra i prodotti made in China e quelli made in Italy, in quanto la maggior parte dei componenti degli impianti di allarme vengono creati in Cina, anche quelli delle marche più note. Pertanto è preferibile stabilire prima di tutto la qualità dei materiali utilizzati e non la localizzazione delle case produttrici. Entriamo ora nello specifico dei costi: circa il 30 % del budget riservato all’acquisto di un impianto di allarme è destinato per alla centrale, ovvero il componente più importante di tutto il sistema. Le centrali più accessibili a livello economico si aggirano intorno ai 300 euro, mentre per l’acquisto di quelle più professionali si può arrivare a spendere anche 700 euro.

Anche i sensori volumetrici sono molto importanti, si possono installare sia in ambiente interno che esterno e sono fruibili sia nella variante filare (via cavo) che in quella wireless (senza fili). Il prezzo di un sensore volumetrico da ambiente interno e di qualità media, si aggira intorno agli 80 euro, mentre i sensori volumetrici per ambiente esterno, con protezione per le condizioni atmosferiche, hanno un costo più alto. Per poter valutare la qualità dei sensori volumetrici è necessario fare attenzione ai falsi allarmi: quando questi ultimi sono ripetuti ed immotivati, potrebbe trattarsi di sensori di scarsa qualità.

Per quanto riguarda le telecamere per la videosorveglianza, si tratta di dispositivi accessori che devono essere acquistati facendo attenzione al livello di luminosità, alla possibilità di controllo e gestione a distanza. I costi delle telecamere cambiano in base alle funzionalità: si può partire da qualche centinaia di euro sino ad arrivare anche a 1000 euro.

I contatti magnetici rappresentano degli apparecchi molto utili ed economici, da installare sui serramenti di porte e finestre, per far scattare l’allarme quando vengono aperti; generalmente vengono affiancati dai sensori antiscasso, in grado di captare gli urti. Il loro prezzo va dai 10 ai 40 euro.

Per ciò che concerne l’attivazione e la disattivazione dell’impianto di allarme, vi è la necessità di specifici dispositivi: i più diffusi sono il telecomando e la chiave elettronica. Il prezzo di tali componenti si aggira intorno ai 70 euro.

Spesso il prezzo più alto, nel momento in cui si decide di acquistare un impianto d’allarme, è quello destinato all’installazione ed alla prova. In questo contesto, molto dipende dalla complessità dell’impianto stesso (il prezzo si alza nel caso dei sistemi filari). Per bypassare questa incombenza economica, esistono i kit di allarme wireless, semplici da installare senza l’ausilio di operatori specializzati (quindi molto più accessibili a livello economico). 

Opinioni costi dei componenti di un sistema d’allarme

  1. bè diciamo che rispetto ad un decennio fa i costi si sono notevolmente abbassati, prima era solo per i ricchi, ora diciamo che un budjet per un sistema è alla portata dei più!

Rispondi a felice Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *