Contro i malintenzionati la porta blindata non basta più

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Dotarsi di un sistema di sicurezza, ad oggi, rappresenta la scelta più diffusa tra i cittadini che decidono di proteggere al meglio la propria abitazione, o ancora un ufficio, un negozio, una azienda o una attività commerciale. Per potersi difendere dalle eventuali intrusioni indesiderate da parte dei ladri e de malviventi, il deterrente primario è costituito da una solida serratura di sicurezza.

I malintenzionati, da un po’ di anni a questa parte, per riuscire a violare le porte di ingresso utilizzano il “bumping” (dal termine inglese bump key, che significa chiave limata). Si tratta di un sistema originario del nord Europa volto alla manomissione delle serrature, divenuto ad oggi un vero e proprio incubo non solo per gli agenti di Polizia e per i Carabinieri, ma soprattutto per le persone che credono di potersi sentire al sicuro in casa propria o nel locale dove svolge l’attività lavorativa grazie all’installazione di costose porte blindate.

Il metodo del bumping consiste nell’aprire in una manciata di secondi le serrature, anche quelle dotate di alta sicurezza, attraverso una chiave specifica, in precedenza limata, sull’estremità della quale vengono successivamente praticati dei semplici colpi con un cacciavite o tramite un martelletto di legno. Questo tipo di tecnica, purtroppo, non lascia alcuna traccia di scasso. Questo odioso fenomeno è stato al centro di determinati test effettuati in maniera meticolosa, condotti su circa 60 cilindri di sicurezza di differenti marche (alcune delle quali anche molto prestigiose e diffuse). Ciò che ne è venuto fuori è alquanto sconcertante, se si considera che con questo metodo circa l’80 % dei cilindri sono risultati facilmente apribili in pochissimi secondi.

Ricapitolando, basta inserire una chiave precedentemente limata all’interno della serratura, la chiave viene successivamente colpita tramite un oggetto rigido (come detto sopra, ad esempio, il manico di un cacciavite); sarà proprio la forza cinetica dovuta al colpo, ovviamente dato con una certa maestria, che farà sollevare i pistoni superiori oltre la linea di apertura, con successivo e conseguente scatto della serratura stessa. Tutto ciò denota una certa facilità nell’utilizzo di questa tecnica, dovuta soprattutto alla semplicità degli strumenti usati per attuarla; tale chiave universale, pertanto, può essere sfruttata senza particolari attrezzi o doti pratiche.

Detto questo, è bene sottolineare che purtroppo, chi pensava di poter dormire sonni tranquilli installando costose porte blindate, dovrà pertanto prendere in considerazione la possibilità di dotarsi di un buon antifurto, in quanto la tecnologia utilizzata per realizzare gli allarmi, oggigiorno, risulta sicuramente più complessa e soprattutto difficilmente individuabile.

Infine è importante sottolineare anche che, nell’ambito di quanto detto fino ad ora, spesso si verifica uno strano fenomeno: nei mesi invernali, le persone pensano, purtroppo sbagliando, di rischiare molto meno restando fuori dalla abitazione per poche ore (magari per andare al cinema, a cena, dai parenti, a lavoro e così via), rispetto ai mesi estivi quando solitamente si parte per giorni o settimane per le vacanze. In realtà il rischio di rientrare a casa dopo una giornata di lavoro e di trovare l’appartamento svaligiato è alto sia d’inverno che d’estate, come rilevano svariate statistiche sull’argomento. Pertanto è bene proteggere la propria casa e l’incolumità di chi vi risiede con tutte le accortezze del caso, prima fra tutte l’installazione di un buon sistema di antifurto.

 

 

 

 

 

 

 

Opinioni contro i malintenzionati la porta blindata non basta più

  1. verissimo, le porte blindate non spaventano più nessuno.. serve altro, antifurto e telecamere oramai

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